jueves, 1 de septiembre de 2016

1 settembre: la situazione in Venezuela ed il possibile golpe

Attilio Folliero, Caracas 31/08/2016

Oggi si è consumato il colpo di stato parlamentare in Brasile: il senato con 61 voti a favore e 20 contro ha approvato la destituzione di Dilma Rousseff. Michel Temer ha prontamente giurato come nuovo presidente del Brasile e rimarrà in carica fino alla fine della legislatura, nel 2018.

Forti timori di un colpo di stato ci sono adesso in Venezuela. Domani mattina ci sarà una grande concentrazione a Caracas contro questo possibile golpe; ma già da questo momento (sono le 23.30 circa) la gente è in strada; a Caracas si sta concentrando nella piazza Venezuela.

La situazione in Venezuela è sicuramente differente da quella di qualsiasi altro paese della regione, per il fatto che le forze armate (nei suo quattro rami: Esercito, Marina, Aeronautica e Guardia nazionale) sono direttamente coinvolte nella gestione del paese ed appoggiano massivamente il processo iniziato da Hugo Chávez, un militare. I militari controllano tra l'altro le principali imprese strategiche del paese. Ovviamente è impensabile un golpe senza l'appoggio della forza armata. 

Il pericolo dunque non proviene dai militari venezuelani, ma dall'esterno, da una possibile invasione statunitense. Ricordiamo che il presidente USA ha emanato un'ordinanza con la quale ha dichiarato il Venezuela "una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli USA", ordinanza che quando è stata emanata in passato ha sempre avuto per conseguenza una invasione o un golpe contro il legittimo governo del paese contro cui era stata emanata. 

Certo oggi è un giorno difficile per il Venezuela perché l'opposizione ha indetto una marcia per chiedere in pratica la rinuncia di Maduro. La marcia non è stata autorizzata per arrivare al centro di Caracas, dove vige un divieto dopo i disordini e le violenze del 2014; tra l'altro in una importante arteria di Caracas, la Avenida Bolivar, è prevista una concentrazione di simpatizzanti del governo. 


Ufficialmente la marcia dell'opposizione è per chiedere che si velocizzino i tempi per avviare il referendum revocatorio. Tali tempi e tutte le procedure per questo tipo di referendum sono previsti da una legge. 

Che cosa potrà succedere? Personalmente escludo il successo di un golpe senza l'aiuto diretto degli USA; l'opposizione non ha nessuna possibilità di portare a termine un golpe senza una invasione militare statunitense. Purtroppo questa invasione non si può escludere anzi, recentemente un importante esponente militare, il generale Jacinto Pérez Arcay la considera inevitabile.

Certamente l'opposizione potrà scatenare atti di violenza e quindi ci possono essere morti, come successo in passato.

In questo momento stanno confluendo su Caracas centinaia di migliaia di persone da ogni parte del Venezuela, ovviamente sia di opposizione che di simpatizzanti del governo.

In un Twitt di pochi minuti fa un breve video mostra una lunga coda di auto in una importante autostrada che porta a Caracas.

Nel frattempo in Twitter l'etichetta #YoSoyChavezDefiendoMiPatria, con la quale i "chavisti" si stanno organizzando contro questo possibile golpe dell'opposizione, è al primo posto in Venezuela. Ricordiamo anche che tra i chavisti una parte sono simpatizzanti del governo Maduro ed una parte ha smesso di appoggiare il governo Maduro. Però in questo momento, contro il pericolo del golpe sono di nuovo tutti uniti.

Domani continuerò ad informare.
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